ESSERE UN’ASSOCIAZIONE SENZA SCOPO DI LUCRO. EUROFER RESTITUISCE AGLI ISCRITTI IL 20% DELLA QUOTA ASSOCIATIVA 2022.

Rispetto alle altre tipologie di prodotti previdenziali, il lavoratore che sceglie Eurofer, infatti, diventa a tutti
gli effetti socio del fondo che, come sappiamo, opera come associazione senza scopo di lucro.
Una situazione ben diversa rispetto ad essere un cliente tra i tanti, che porta con sé vantaggi estremamente
concreti per gli associati.
In primo luogo, la partecipazione. L’iscritto a Eurofer, infatti, partecipa attivamente alla governance del
Fondo. Periodicamente tutti gli iscritti sono chiamati ad eleggere i propri rappresentanti presso l’Assemblea
dei Delegati che, tra gli altri, ha il compito di approvare il Bilancio annuale del Fondo e a nominare i
componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio dei Sindaci.
In seconda istanza i costi. Agendo come associazione senza scopo di lucro, Eurofer è caratterizzato da una
struttura dei costi estremamente contenuta rispetto ad altri prodotti finanziari o altri tipi di fondi pensione. 
Lo scopo esclusivo di Eurofer è garantire ai lavoratori associati una pensione complementare a quella
erogata dal sistema pubblico; in ragione di ciò l’uso delle risorse è esclusivamente destinato a rendere
possibile una vecchiaia serena ai lavoratori iscritti.
In ragione di ciò e a seguito del saldo positivo della gestione amministrativa registrato lo scorso anno, il
Consiglio di Amministrazione ha deliberato la restituzione del 23% della quota associativa 2022 a tutti gli
iscritti, grazie al lavoro di efficientamento e contenimento delle spese che Eurofer ha portato avanti negli
anni. Tale restituzione si è realizzata già a dicembre 2022.
Per l’anno 2022, quindi, la struttura dei costi già ampiamente competitiva, migliora ulteriormente. Un
segnale importante che conferma, una volta di più, la mission e gli obiettivi che Eurofer si pone
nell’interesse dei lavoratori e delle aziende associate. 
In generale, per verificare nella pratica le differenze nei costi tra le diverse forme di previdenza
complementare, è possibile fare riferimento all’indicatore sintetico di costo (ISC), un numero espresso in
percentuale tramite il quale stimare i costi complessivi e fare dei confronti.
Come indicato dalla Covip, l’autorità di vigilanza sui fondi pensione, “per compiere scelte previdenziali
consapevoli e adeguate è necessario conoscere le caratteristiche delle forme pensionistiche. In particolare, è
importante valutare i costi applicati, in quanto possono avere un impatto significativo sulla pensione che
verrà erogata. Occorre infatti tenere presente che, a parità di condizioni, all’aumentare dei costi sostenuti
minore sarà la prestazione pensionistica ricevuta al momento del pensionamento. Ad esempio, un ISC del
2% invece che dell’1% può ridurre il capitale accumulato dopo 35 anni di partecipazione al piano
pensionistico di circa il 18 per cento (ad esempio da 100.000 a 82.000 euro).”
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