Gli eventi negativi che caratterizzano la situazione mondiale da inizio anno non possono non condizionare i risultati della gestione finanziaria dei comparti di Eurofer, che continuano a risentire delle incertezze di un contesto di mercato dominato da numerosi fattori di rischio.
Dopo un 2021 contrassegnato infatti da rendimenti positivi, il 2022 è stato caratterizzato da una fase di “turbolenza” sui mercati finanziari: dapprima la preoccupazione per l’andamento dell’inflazione (che ha favorito un rialzo dei tassi di interesse); poi la situazione ancora incerta legata all’evolversi della pandemia; successivamente lo scoppio della guerra in Ucraina, su cui si è focalizzata l’attenzione dei mercati; infine i recenti timori sull’andamento dell’economia globale (recessione) e le tensioni geopolitiche.
Tutti questi fattori esogeni hanno inciso negativamente sull’andamento dei mercati finanziari mondiali e sulla performance di tutti i comparti del Fondo Eurofer che per l’appunto investono nei suddetti mercati, determinando di conseguenza una riduzione del valore delle posizioni individuali rispetto al 31/12/2021.
I valori quota dei comparti di Eurofer riflettono, infatti, il valore delle attività finanziarie (azioni, obbligazioni, etc.) in cui sono investiti i patrimoni e, di conseguenza, sono soggetti a fluttuazioni che, in alcune circostanze, possono essere anche di notevole intensità e comportare variazioni significative.
I rendimenti ottenuti da inizio anno vengono tuttavia dopo anni di risultati positivi, pertanto, è necessario contestualizzare l’attuale fase di turbolenza sui mercati, in coerenza con gli obiettivi previdenziali degli aderenti.
Proprio per questo motivo i risultati ottenuti dalla gestione finanziaria del Fondo vanno valutati ed analizzati in un orizzonte temporale di medio-lungo periodo, senza lasciarsi influenzare troppo dai risultati di breve termine.
La storia lo insegna: dal 2008 ad oggi i mercati finanziari hanno vissuto momenti difficili (la crisi dei subprime, la crisi del debito in Europa, la pandemia, per citarne alcuni) i cui effetti però, in un una visione di lungo periodo, sono stati mitigati dai successivi rendimenti positivi.
A questo proposito il Fondo ha pubblicato sul sito web lo scorso 12 aprile la nota “Indicazioni per gestire al meglio la propria posizione previdenziale in fase di turbolenza dei mercati” con cui si è ritenuto utile approfondire gli effetti che, nel breve termine, possono prodursi in determinati periodi.
In particolare, nella nota suddetta è stato esplicitato che le variazioni del valore della posizione individuale sono “virtuali” e tali restano fintanto che la stessa non viene smobilizzata (ad es. per anticipazioni, riscatti, cambio comparto o trasferimento ad altro fondo). Solo lo smobilizzo della posizione attraverso la vendita delle corrispondenti quote comporta, infatti, che la perdita da potenziale diventi effettiva.
In considerazione di quanto sopra rappresentato, pur nella consapevolezza che non sempre è possibile differire le proprie decisioni circa eventuali richieste di prestazione, si evidenzia nuovamente che:
- la risoluzione del rapporto di lavoro non implica necessariamente di dover richiedere la liquidazione della propria posizione individuale; è infatti prevista la possibilità di mantenerla presso il Fondo anche in assenza di versamenti;
- una volta raggiunta l’età pensionabile prevista nel regime obbligatorio di appartenenza, è possibile procrastinare il momento di fruizione delle stesse, laddove si ritengano le condizioni di mercato non favorevoli per la liquidazione del capitale accumulato o per la sua conversione in rendita.
- con riguardo alla scelta del comparto di investimento, oltre all’età, al reddito, alla situazione lavorativa, alla capacità di risparmio personale ed alla propensione al rischio, è opportuno tenere conto anche del tempo complessivo di permanenza nel Fondo.
Con l’auspicio che la situazione mondiale possa ristabilirsi al più presto.
Il Presidente
Adolfo Multari