Il sistema pensionistico è al centro di una serie di sfide e discussioni. E, in Italia, nelle ultime settimane il dibattito sul tema si è ulteriormente acceso: politici ed economisti si scontrano su quali siano le soluzioni per affrontare la questione, dividendosi tra chi vorrebbe un aumento delle pensioni attualmente erogate e chi invece preme per rendere più sostenibile l’intero sistema pensionistico.
Sul tema del futuro delle pensioni e sulle sfide che attendono il sistema previdenziale pubblico italiano è recentemente intervenuto Carlo Cottarelli. Intervistato da Will Media, l’economista ed ex direttore esecutivo nel board del Fondo Monetario Internazionale affronta il problema delle pensioni, spiegando i fattori principali che stanno contribuendo a rendere il sistema sempre più complesso e sostenendo la necessità di adottare strategie innovative per garantire la stabilità delle pensioni nel futuro.
L’invecchiamento della popolazione e il calo delle nascite
La video intervista si apre affrontando due questioni fondamentali: l’allungamento dell’aspettativa di vita e il declino della fertilità. Da una parte, grazie ai progressi nella medicina e nella qualità della vita, tendiamo a vivere più a lungo: l’aumento dell’aspettativa di vita è una buona notizia, ma significa anche avere un numero sempre maggiore di pensionati e un numero sempre più basso di lavoratori attivi.
A questo si aggiunge inoltre il problema del costante declino del tasso di fertilità (in Italia pari all’1,25%), una situazione che si traduce ancora una volta in un minor numero di chi, lavorando, contribuisce al sostenimento del sistema previdenziale. E, senza un equilibrio tra lavoratori e pensionati (equivalente a un tasso di fertilità del 2%), il sistema si troverà ad affrontare seri problemi finanziari e di sostenibilità.
Strategie per affrontare la sfida pensionistica
Per far fronte a queste sfide, Cottarelli propone diverse strategie. In primo luogo, suggerisce di puntare sull’aumento della produttività dei lavoratori; se il numero di persone che lavorano diminuisce, ma la loro produttività aumenta, è possibile mitigare gli impatti negativi sull’economia e sul sistema pensionistico.
Inoltre, l’economista considera l’importanza di aumentare la partecipazione al mondo del lavoro, attraverso incentivi e politiche che favoriscano l’occupazione.
Infine, secondo Cottarelli anche l’immigrazione regolare potrebbe contribuire all’incremento della forza lavoro.
Sistema pensionistico: contributivo vs. retributivo
Una parte della videointervista è dedicata alla presentazione della differenza tra i sistemi pensionistici contributivo e retributivo: un tema più volte affrontato anche dal Fondo Pensione Eurofer che comunque è sempre utile ricordare.
Nel sistema retributivo, la pensione è calcolata in base agli stipendi degli ultimi anni lavorativi; nel sistema contributivo, invece, il calcolo si basa sui contributi pagati durante tutta la carriera lavorativa.
Carlo Cottarelli sottolinea che il passaggio da un sistema all’altro (iniziato con la riforma del sistema pensionistico negli anni ‘90) non risolve completamente le sfide pensionistiche, ma è comunque un passo importante verso una maggiore sostenibilità.
L’impatto di “Quota 100”
L’intervista affronta anche l’impatto di “Quota 100”, il meccanismo introdotto dal governo giallo-verde (noto anche come “Conte 1”) per consentire ai lavoratori di andare in pensione nel caso in cui la somma tra anni del soggetto e anni di contributi versati sia pari a 100. Sebbene agli occhi di alcuni possa sembrare una soluzione, “Quota 100” ha comportato un aumento delle spese pensionistiche, generando nuove tensioni finanziarie nelle casse pubbliche italiane.
L’equilibrio tra sostenibilità e aspettative
A conclusione dell’intervista, Cottarelli ci spinge a riflettere sulla necessità di affrontare con responsabilità il tema del futuro delle pensioni. Il sistema pensionistico sta affrontando sfide molto complesse, dovute in particolare all’invecchiamento della popolazione e ai cambiamenti nella struttura dei nuclei familiari. Affrontare tali sfide richiederà un equilibrio tra politiche innovative, sostenibilità finanziaria e aspettative realistiche.
Mentre il futuro delle pensioni può sembrare incerto, è possibile trovare soluzioni efficaci attraverso la collaborazione tra governi, economisti e la società nel suo complesso: con un approccio attento e una visione a lungo termine, è possibile sviluppare un sistema pensionistico che sia in grado di garantire la sicurezza economica e il benessere dei pensionati di oggi e di domani.
Nel frattempo, i lavoratori a cui si applica il CCNL Mobilità/Attività Ferroviarie o il CCNL del Gruppo ANAS possono aderire al Fondo Pensione Eurofer e iniziare a creare la propria previdenza complementare: un modo in più per assicurarsi un adeguato tenore di vita anche al momento della pensione, grazie a una rendita integrativa a quella pubblica.
Per vedere l’intervista completa clicca il link: https://www.youtube.com/watch?v=CvHnQcKCQKo.