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In questo articolo viene spiegato perché la scelta di iscriversi a un fondo pensione è importante per il proprio futuro previdenziale.

Fondi Pensione: perché iscriversi e come scegliere

Il calo della natalità, l’invecchiamento della popolazione, la diminuzione dei lavoratori e un mercato del lavoro incerto stanno mettendo in crisi la stabilità del sistema pensionistico pubblico. Negli ultimi decenni, per cercare di mantenere il sistema in equilibrio, sono state attuate una serie di riforme che hanno spostato in avanti l’età pensionabile e ridotto l’entità dell’assegno pensionistico.

La prospettiva futura non è incoraggiante e il rischio, soprattutto per i più giovani, è di ritrovarsi al tanto atteso momento della pensione con un assegno pensionistico esiguo e non sufficiente per mantenere lo stesso tenore di vita che si aveva durante l’età lavorativa.

Cosa fare?

Per superare le difficoltà legate alle carenze del sistema previdenziale pubblico è importante cominciare a pensare il prima possibile al proprio futuro.

I fondi pensione sono strumenti di welfare integrativo che rispondono all’esigenza stringente di integrare la pensione futura. Ogni cittadino, lavoratore o meno, può decidere in qualunque momento di aderire ad un fondo pensione e costruirsi una pensione complementare da affiancare a quella pubblica. Il tempo gioca un ruolo decisivo: prima si aderisce ad un fondo pensione e maggiore sarà la somma accumulata negli anni.

Fondi chiusi, aperti, PIP e preesistenti: quale fondo scegliere?

Esistono diverse tipologie di fondi pensione a cui è possibile iscriversi. A prescindere dalla tipologia, è importante informarsi e leggere i documenti informativi messi a disposizione dai fondi nei loro siti.

I fondi pensione negoziali (o chiusi) sono rivolti ai lavoratori assunti in aziende che applicano uno specifico Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL). Gli aderenti a questo tipo di fondi versano il proprio TFR e possono decidere, anche in un secondo momento, di versare un proprio contributo (con trattenuta diretta in busta paga), che dà diritto a ricevere un ulteriore versamento dalla propria azienda

I fondi pensione aperti, istituiti da banche, società di intermediazione mobiliare, società di gestione del risparmio e assicurazioni, si rivolgono a tutti, lavoratori e non. Gli iscritti a questi fondi versano i contributi in maniera diretta (non tramite il datore di lavoro come nei fondi negoziali), non sono obbligati a versare il TFR e non hanno diritto al contributo datoriale.

Tra le altre tipologie di fondi ci sono i PIP – Piani Individuali Pensionistici, polizze gestite dalle assicurazioni con finalità previdenziali, e i fondi pensione preesistenti, nati prima del 1993 all’interno di aziende o banche e rivolti esclusivamente ai propri dipendenti.

Quali elementi considerare per fare una scelta consapevole?

Il finanziamento

Per costruire la propria pensione complementare è necessario effettuare versamenti per un periodo sufficientemente lungo. Prima di aderire a un fondo pensione bisogna prendere in considerazione le voci contributive previste dal piano pensionistico.

È possibile versare ad un fondo pensione:

  • il TFR maturando (obbligatorio solo in caso di fondo negoziale);
  • contributi personali;
  • contributi del datore di lavoro. Questi sono previsti solo per l’iscritto ad un fondo pensione negoziale che versa il proprio contributo minimo stabilito. La possibilità dell’ulteriore versamento datoriale non è invece prevista nelle altre tipologie di fondi pensione.

I costi

Prima di scegliere il fondo pensione a cui aderire è necessario valutare e prendere in considerazione i costi di tipo amministrativo e finanziario previsti.

I costi che l’iscritto deve sostenere sono riportati nella Scheda Costi pubblicata sul sito del fondo pensione e disponibile anche sul sito della Covip, l’autorità che vigila sul funzionamento dei fondi pensione.

Sebbene in generale i costi dei fondi pensione siano inferiori rispetto ad altri strumenti di risparmio, esistono delle differenze nei costi applicati dalle diverse tipologie di fondi pensione.

La differenza nei costi deriva dalla diversa natura dei piani pensionistici: i fondi pensione negoziali sono organizzazioni senza scopo di lucro e hanno costi più contenuti rispetto ai fondi pensione aperti e ai piani individuali pensionistici (PIP) che, essendo enti con scopo di lucro, devono remunerare le attività svolte.

Lo strumento per confrontare i costi dei fondi pensione è l’Indicatore Sintetico di Costo – ISC, che calcola i costi dei fondi pensione in base ai diversi orizzonti temporali (2 anni, 5 anni, 10 anni e 35 anni).  La metodologia per calcolare l’ISC, che si applica a tutte le forme di previdenza complementare, è stabilita dalla Covip ed ipotizza un versamento annuo di 2.500 euro e un tasso di rendimento annuo del 4% per tutti i comparti.

Le possibilità di investimento

Le somme versate nei fondi pensione vengono investite da gestori professionisti nei mercati finanziari con l’intento di produrre rendimenti.

Tutti i fondi pensione offrono ai propri iscritti diversi comparti di investimento, che hanno differenti obiettivi di rendimento e gradi di rischio.

I comparti più prudenti, che investono in strumenti meno rischiosi, sono anche i meno redditizi; i comparti che investono in strumenti più dinamici, invece, sono certamente più rischiosi, ma potenzialmente più proficui.

Ogni iscritto può sempre modificare nel tempo il comparto di investimento in base alle proprie esigenze di risparmio, al proprio orizzonte temporale e alla propria propensione al rischio.

Aderire a Fondo Eurofer

Fondo Eurofer è il fondo pensione negoziale per i lavoratori a cui si applica il CCNL Mobilità/Attività Ferroviarie o il CCNL del Gruppo ANAS.

Nel caso di adesione a Fondo Eurofer è possibile versare:

  • il TFR maturando e i contributi a carico del lavoratore, che danno diritto ad un ulteriore contributo del datore di lavoro;

oppure

  • solo il TFR, rinunciando alla possibilità di ricevere l’ulteriore contributo del datore di lavoro

Le percentuali minime dei contributi (lavoratore e azienda) sono riportate nella Nota informativa del fondo.

In Eurofer è anche prevista l’adesione contrattuale, cioè l’adesione automatica che avviene con un versamento definito contrattualmente a carico del datore di lavoro a favore dei propri dipendenti. L’aderente contrattuale è di fatto iscritto al fondo Eurofer, non ha nessun obbligo di ulteriore versamento, ma ha la possibilità di versare il TFR e il proprio contributo, che gli darà il diritto a ricevere l’ulteriore versamento dell’azienda.

I costi del fondo Eurofer sono riportati nella scheda costi consultabile e scaricabile dal sito del fondo. Per confrontare i costi con gli altri fondi pensione è anche possibile utilizzare il motore di calcolo messo a disposizione dal fondo nel sito web.

Eurofer offre ai propri iscritti tre comparti di investimento, caratterizzati da una diversa composizione di rischio/rendimento. Gli aderenti possono decidere di versare i propri contributi in un comparto oppure in due comparti differenti.

In conclusione, la possibilità di ricevere il contributo del datore di lavoro, i costi contenuti, una proposta di investimento ampia e flessibile rendono il fondo pensione Eurofer la scelta ideale per un lavoratore del settore.

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